La mia malattia

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Mi stai aspettando
nell’ombra del nuovo giorno,
con i tuoi assodati deliri.
Non mi preoccupo più
delle tue vibrazioni.
Tutto scorre, comunque,
nella ricorrente tensione
degli attacchi d’ira improvvisi.
Tutto passa, comunque…
indisturbato, indifferente, ininfluente.

Sei ancora qui, accanto a me,
con la tua presenza discreta
mentre non riesco più a chiamarti per nome.

Ti stai insinuando nelle mie vene, dentro ai miei occhi,
quando mi soffermo a pensare,
per qualche istante in più
alla lista delle cose non dette,
delle azioni interrotte.

Gli occhi pesano gonfi
di un pianto inespresso,
tra febbre e incertezza.

Come un uomo solo
mi muovo in questo impervio sentiero,

senza direzione conosciuta.

7 pensieri su “La mia malattia

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